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29 maggio 2011

Macchine sonore impossibili.

In un intervento che pubblicai nello scorso dicembre intitolato "Geniale" (link) c'è il video di un'animazione dal titolo "Resonant Chamber" appartenente alla serie "Animusic".
Sul canale Youtube di Animusic ho trovato altre animazioni davvero sorprendenti e gradevoli. Una in particolare si collega idealmente a un altro video che ho messo nel post del febbraio scorso intitolato "Tempo" (link), post in cui parlavo dei padri che dedicano volentieri il loro tempo libero a costruire dei giochi per i loro figli, giochi esclusivi perchè unici e in quanto tali assai più affascinanti per i bambini di una Playstation qualsiasi.
Se il padre che ha costruito la pista da parete per biglie avesse anche la passione per la musica, potrebbe prendere ispirazione da quest'animazione per la versione 2.0 della pista e aggiungere gli effetti sonori:




Altri filmati della serie Animusic che trovo assai simpatici sono "Drum Machine"...




...e "Pipe Dream 2".




Ho particolarmente apprezzato "Cathedral Pictures", animazione creata sulle musiche della suite "Quadri a un'esposizione" (link) di Modest Petrovič Musorgskij (link), composizione da annoverare fra quelle che preferisco e che ascolto sempre con piacere.
Il mio primo contatto con "Quadri a un'esposizione" risale (tanto per cambiare...) al 1971 e alla mia passione adolescenziale per la musica rock. In quell'anno il gruppo Emerson, Lake & Palmer pubblicò appunto "Pictures At An Exhibition", rivisitazione in chiave rock del capolavoro di Musorgskij; solo in seguito ascoltai la suite nelle due versioni classiche, quella eseguita da un'orchestra e quella originale per pianoforte.
Devo dire che la versione per orchestra colpisce di più l'ascoltatore, ma quella per pianoforte per me è senza dubbio più coinvolgente ed emozionante... ed è anche una bella sfida per un pianista.

A proposito di sfide pianistiche, alcuni anni fa, nella soffitta della casa "storica" della mia famiglia, ho scovato in una cassa piena di vecchi spartiti la trascrizione per pianoforte del dramma "La Valchiria" di Wagner (link). Non so dire come sia finito là dentro e lassù: sia mio nonno che mio padre erano (anche) musici, però nessuno dei due ha mai suonato il piano e non ho notizia di pianisti nella mia famiglia, ma tant'è.
Ho sfogliato quello spartito per curiosità e devo dire che occorre una buona dose di passione a un pianista che decida di cimentarsi nell'impresa di suonare "La Valchiria": in certe pagine ci sono più note nere che spazi bianchi.
Per pianisti che non si appassionano quando c'è da "vincere facile".

15 febbraio 2011

Sogni di sabbia.

La pubblicità in televisione è spesso insulsa e sgradevole. E il più delle volte è inopportuna.

Basta guardare una qualsiasi rete nazionale nei cinque minuti che precedono i telegiornali a ora di pranzo e a ora di cena per sorbirsi, mentre si è a tavola e si sta mangiando, una raffica di spot che pubblicizzano la pasta per la dentiera della postina emiliana golosa di torta alle noci, i pannolini per neonati che assorbono anche la pupù liquida, lo spray deodorante che attira tutti gli amichetti del figlio a farla "nel nostro bagno", il disincrostante per wc che spazza via le case dei batteri verdi fin sotto il bordo,  lo sciroppo per la tosse grassa che mette ko il catarro in forma di scimmia verdognola che si getta sui dormienti, il cura-lavastoviglie che elimina le secchiate di grasso marrone e gorgogliante che incrostano il nostro elettrodomestico, i lassativi di ogni sorta, gli assorbenti femminili con ali e senza, le soluzioni miracolose per dar sollievo alle giovani con prurito vulvare e via di questo ripugnante passo, senza remissione alcuna.
Ma è mai possibile che tutte queste schifezze ci debbano essere propinate ogni giorno che Dio manda in terra  e invariabilmente proprio mentre siamo a tavola?!?
Non ci sono altri orari per promuovere certi prodotti? O, meglio ancora, non ci sono modi e messaggi meno disturbanti per pubblicizzarli? Pare di no.

A fronte di moltissime campagne pubblicitarie decisamente stupide e irritanti, quelle di ENI sono una piacevolissima eccezione. Sono ben fatte, gradevoli e belle da vedere. Un vero raggio di sole nel panorama desolante di "creativi" a un tanto al chilo.
Le pubblicità di ENI sono quasi sempre state tutt'altro che banali; basta citare le simpatiche campagne curate da Bruno Bozzetto e quelle con le raffinatissime animazioni di Jean-Michel Folon (link).
Attualmente stanno passando in televisione i disegni creati con sabbia sulla lavagna luminosa da Ilana Yahav, che ha dato brillante dimostrazione del suo estro artistico in diverse altre pubblicità in tutto il mondo. Le mani dell'artista si muovono veloci e sicure sul sottile strato di sabbia sparso sullo piano luminoso e con poche ma efficaci immagini promuovono il marchio del cane a sei zampe.

Ilana Yahav e un vero genio. Non è affatto facile creare immagini dalla sabbia e crearle belle come fa lei. In rete ho trovato diversi video, tutti straordinari. Eccone alcuni, che suggerisco di guardare a schermo intero.

05 gennaio 2011

Maurits Cornelis Escher.


Davanti a molte delle opere di Escher, la prima cosa che a me invariabilmente viene in mente è "Ma come ha fatto?!?"
Le sue figure incastrate, le cosiddette "tassellature" (link), sono straordinarie per la perizia che occorre per disegnarle e geniali per gli accostamenti di opposti nella scelta delle figure: angeli e diavoli, pesci e uccelli, pesci e insetti oppure solo lucertole, sagome incastrate con il loro negativo o anche un numero elevato di figure diverse, tutte perfettamente accostate a formare un puzzle. Alla tecnica della tassellatura Escher unisce spesso anche quella dei frattali, tanto per complicarsi un po' la vita...
Pare che per sviluppare la tecnica della tassellatura si sia ispirato alle decorazioni dell'Alhambra, la famosa e bellissima cittadella costruita a Granada dai sovrani arabi che ressero la Spagna dall'8° secolo fino alla loro definitiva cacciata nel 1492 da parte di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona.

Tassellatura dell'Alhambra, Granada.
L'opera più imponente è la famosa "Metamorphose", una striscia di 20 centimetri di altezza che si sviluppa per ben 4 metri in cui l'artista riesce a mettere davvero di tutto fondendo le immagini in una sorprendente metamorfosi per tornare infine al disegno iniziale, la scritta "Metamorphose", appunto.
Ma ciò che davvero lascia a bocca aperta di Escher sono le prospettive impossibili, gli edifici che non possono esistere. Davvero geniali.

Più che parlare di Escher è meglio guardare le sue opere, perchè a parole è impossibile anche solo darne un'idea. Le immagini qui sotto sono tutte cliccabili per vederle più grandi.

Segnalo da ultimo che circa una quindicina di anni fa era in circolazione un pacchetto software (girava su Windows 3.11, parliamo dunque di preistoria informatica...) che conteneva tutte le opere di Escher e in più un programma per creare i propri disegni con il metodo della tassellatura.
Naturalmente non resistetti alla tentazione di comprarlo ed era divertentissimo giocare a creare nuove geometrie. Peccato che sui computer attuali, molto più evoluti sia come macchine che come sistemi operativi, quel programma sia del tutto inutilizzabile: non gira.
E lo chiamano progresso...