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05 gennaio 2011

Maurits Cornelis Escher.


Davanti a molte delle opere di Escher, la prima cosa che a me invariabilmente viene in mente è "Ma come ha fatto?!?"
Le sue figure incastrate, le cosiddette "tassellature" (link), sono straordinarie per la perizia che occorre per disegnarle e geniali per gli accostamenti di opposti nella scelta delle figure: angeli e diavoli, pesci e uccelli, pesci e insetti oppure solo lucertole, sagome incastrate con il loro negativo o anche un numero elevato di figure diverse, tutte perfettamente accostate a formare un puzzle. Alla tecnica della tassellatura Escher unisce spesso anche quella dei frattali, tanto per complicarsi un po' la vita...
Pare che per sviluppare la tecnica della tassellatura si sia ispirato alle decorazioni dell'Alhambra, la famosa e bellissima cittadella costruita a Granada dai sovrani arabi che ressero la Spagna dall'8° secolo fino alla loro definitiva cacciata nel 1492 da parte di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona.

Tassellatura dell'Alhambra, Granada.
L'opera più imponente è la famosa "Metamorphose", una striscia di 20 centimetri di altezza che si sviluppa per ben 4 metri in cui l'artista riesce a mettere davvero di tutto fondendo le immagini in una sorprendente metamorfosi per tornare infine al disegno iniziale, la scritta "Metamorphose", appunto.
Ma ciò che davvero lascia a bocca aperta di Escher sono le prospettive impossibili, gli edifici che non possono esistere. Davvero geniali.

Più che parlare di Escher è meglio guardare le sue opere, perchè a parole è impossibile anche solo darne un'idea. Le immagini qui sotto sono tutte cliccabili per vederle più grandi.

Segnalo da ultimo che circa una quindicina di anni fa era in circolazione un pacchetto software (girava su Windows 3.11, parliamo dunque di preistoria informatica...) che conteneva tutte le opere di Escher e in più un programma per creare i propri disegni con il metodo della tassellatura.
Naturalmente non resistetti alla tentazione di comprarlo ed era divertentissimo giocare a creare nuove geometrie. Peccato che sui computer attuali, molto più evoluti sia come macchine che come sistemi operativi, quel programma sia del tutto inutilizzabile: non gira.
E lo chiamano progresso...














3 commenti:

mamma umiltà ha detto...

escher è un gigante. viene definito un illustratore ma dovrebbe sedere accanto a un magritte o a un dalì, tanto per eccheggiare qualche nota surrealista che almeno a me ispira.
peraltro a noi abruzzesi è particolarmente caro avendo frequentato e illustrato paesini come scanno, di cui mi pare di scorgere un riflesso in una delle metamorfosi che hai postato.
grande pry, quando posso ti leggo sempre.

Prylar. ha detto...

Heilà, ciao! Grazie per il commento.
Hai ragione, definire Escher illustratore è limitativo.
Credo che questa etichetta gli sia stata data in ragione delle tecniche da lui più frequentemente usate, xilografia e litografia.
Sono davvero poche le opere di Escher eseguite con tecniche diverse, come la china, la matita e gli acquerelli, questi ultimi usati peraltro su una litografia.

Non sono mai stato a Scanno, ma dalle foto che ho visto in rete mi pare di capire che sia un borgo molto bello, edificato su una collina e dunque ricco di scalinate.
Mi ricorda Rivello (PZ), un paesino che dev'essere simile e che visitai durante il viaggio in cui mi fermai anche alla Certosa di Padula, di cui ho parlato il mese scorso: a Rivello ci sono scalinate talmente strette che due persone riescono appena a stare affiancate e dove ci si può stringere la mano stando sulla soglia di case sui lati opposti del vicolo...

A proposito di scale, molti anni fa un'opera di Escher del 1951 che s'intitola "House of Stairs" mi diede l'ispirazione per... bè, di questo riparlerò in un prossimo intervento. Stay tuned...

Stammi bene.
Prylar.

Anonimo ha detto...
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