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04 aprile 2011

Ingegno e ingegneri.

Tempo fa circolava questa simpatica barzelletta:
Tre studenti in Ingegneria discutono del corpo umano e fanno congetture su quale fosse la specializzazione di chi lo progettò.
Il primo studente dice: «Per me era un ingegnere meccanico: guarda tutte queste articolazioni, i movimenti precisi che possono fare!»
Il secondo risponde: «Ma no! Era certamente un ingegnere elettronico! Guarda, il sistema nervoso ha miliardi di connessioni elettriche, non ne ha così tante nemmeno il computer più evoluto.»
Il terzo ribatte: «Niente affatto, in realtà era un ingegnere civile: chi altri avrebbe potuto pensare di fare passare un canale di scarico di liquami in mezzo a un parco divertimenti?»
Al di là delle facili battute, ci sono manufatti e opere progettate da ingegneri che lasciano quantomeno interdetti per la loro assoluta assurdità: ci si chiede se abbiano davvero frequentato, studiato e passato gli esami o se invece abbiano avuto la laurea con altri mezzi...
Ricordo ad esempio com'era progettato l'attacco del braccio di traino per il rimorchio - che a volte ne trainava un secondo - in un vecchio trattore Fiat. Tale attacco era stato progettato in modo che il perno che fissava il braccio al corpo del trattore poteva essere infilato solo dal basso verso l'alto ed era trattenuto in sede da una piccola coppiglia infilata nella parte superiore del perno.
Di conseguenza se la coppiglia si rompeva o si sfilava, il perno del braccio di traino cadeva per gravità e il rimorchio si staccava dal trattore, alla faccia della sicurezza.
Complimenti all'ingegno dell'ingegnere che progettò tale meraviglia...

Dopo essermi inimicato gl'ingegneri meccanici, ora mi renderò antipatico agl'ingegneri civili (che già mi detesteranno per aver riportato la barzelletta di prima) e in particolare a quelli che progettano le strade. Più nello specifico, sto per (s)parlare di quelli che progettano gli svincoli più complessi, le intersezioni delle autostrade e delle direttrici di traffico a grande scorrimento.
Scherzi e barzellette a parte, con il massimo rispetto per gl'ingegneri capisco benissimo che soprattutto nelle grandi città l'interconnessione di numerose e grandi autostrade, delle tangenziali a sei o più corsie e delle grandi arterie di traffico rappresenta una sfida al limite del sovrumano, dato che abbiamo a che fare con la legge dell'impenetrabilità dei corpi. Le strade devono pur interconnettersi in qualche modo... e gl'ingegneri fanno quello che possono.
Il risultato, tuttavia, a volte lascia senza parole e in alcuni casi fa sorridere.
Di sicuro quando si affrontano per la prima volta certi svincoli e si deve capire rapidamente che strada prendere, quando e da che parte svoltare, occorre una considerevole dose di fortuna per imbroccare lo svincolo giusto, una mente assai sveglia, riflessi rapidi e un navigatore satellitare di quelli buoni.

Cliccando il link qui sotto si potranno vedere le foto riprese dai satelliti di alcune delle intersezioni e degli svincoli più complicati e più astrusi che siano stati non solo progettati, ma anche costruiti: sono 19 foto, che si possono scorrere con le frecce in alto a destra.

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