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19 giugno 2011

"Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso - ché se 'l Gorgón si mostra e tu 'l vedessi - nulla sarebbe di tornar mai suso"

«Canto nono, ove tratta e dimostra de la cittade c'ha nome Dite, la qual si è nel sesto cerchio de l'inferno e vedesi messa la qualità de le pene de li eretici; e dichiara in questo canto Virgilio a Dante una questione, e rendelo sicuro dicendo sé esservi stato dentro altra fiata.»

Nel nono Canto l'Alighieri si trova al cospetto delle Furie, che invocano Medusa affinchè il Poeta - guardandola - ne resti pietrificato. Virgilio lo mette in guardia, lo invita a chiudere gli occhi per non rischiare di esser tramutato in una statua, cosa che a Dante riesce senza difficoltà.

Mi chiedo però se altri personaggi contemporanei sarebbero in grado di chiudere rapidamente gli occhi in caso di necessità... e mi riferisco a quei personaggi noti (in particolare donne di spettacolo e donne della politica, spesso passate dall'una condizione all'altra per sublimazione, più che per evoluzione e/o pregressa militanza attiva... e qui mi taccio di nuovo) che non resistono alla tentazione del Botox pur di risparmiare ai loro visi l'insulto delle rughe, d'età o d'espressione che siano.
Tali  personaggi spesso coincidono con "quelle 'nfiate labbia" delle quali ho parlato introducendo il Canto settimo (link).

Basta che chi mi legge faccia mente locale e senz'altro gli verranno alla mente i volti quasi privi di mimica facciale e gli occhi perennemente spalancati tipici negli strigiformi - ma affatto innaturali negli umani - di una celebre ministro, di una nota sottosegretario (della quale chiunque ricorda i tacchi 16, il prognatismo, le grida acute e cantilenanti lanciate per sovrastare le parole dei suoi avversari e impedir loro di parlare nei programmi televisivi di approfondimento politico, nonché un celebre dito medio alzato in faccia a chi dissentiva dalle sue posizioni contestandola... ma della quale nessuno ricorda la seppur minima attività svolta in Parlamento, né si sa di che si occupi nel suo sottosegretariato), in parecchie loro colleghe parlamentari e anche nella famosissima moglie di un capo di Stato straniero.

Luciana Littizzetto, con la sua vulcanica genialità, ha coniato una definizione tanto ironica quanto sferzante - che non ripeterò - per descrivere gli occhi invariabilmente sbarrati della famosissima ex valletta ed ex modella attualmente ministro della Repubblica.

Un'altra parlamentare, portavoce del suo Partito che si vede spesso nei salotti televisivi in cui si discute (o meglio si litiga) di politica e che ha il cognome di un grandissimo architetto del passato, mi ha colpito perchè a guardarla mentre parla fa davvero impressione: del suo viso si muove prevalentemente la mandibola, il labbro superiore ha una mobilità ridotta e dal naso in su non si muove un solo muscolo, a parte il necessario ammiccamento. Sembra uno di quei pupazzi che i ventriloqui usano come "spalla" e che muovono solo la parte inferiore della bocca, come dicevo è davvero impressionante.

Tralasciando i riferimenti all'attualità, il nono Canto dell'Inferno ci porta fra gli eretici, condannati a stare per l'eternità a bruciare nei loro avelli ardenti.


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