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04 dicembre 2011

Georges de la Tour.

La pittura è, insieme alla musica, non solo una forma di arte ma anche un modo per comunicare in maniera non mediata dalla parola. Sia una musica che un'opera pittorica arrivano direttamente al nostro inconscio e alla nostra parte emozionale: sfido chiunque ad affermare di non aver mai provato in vita sua un brivido davanti a un'immagine o ascoltando una musica particolarmente belle.
E' vero che la storia della pittura annovera schiere di emeriti imbratta-tele, di personaggi forse troppo avanti rispetto all'epoca nella quale sono vissuti e dunque incompresi dai più [parlo per me e non oso mettere in dubbio la sua arte, ma non ho ancora deciso se Lucio Fontana, nel creare il suo "Concetto Spaziale, Attese" (link), sia stato più creativo o più sfrontato, per non parlare di Piero Manzoni e della sua... lasciamo perdere (link)], ma ci sono anche artisti d'indubbio valore che hanno davvero arricchito la pittura.

Uno di questi è Georges de la Tour (link), pittore francese del '600 le cui opere ci danno conto della sua straordinaria abilità nel dipingere la luce, dote che lo accomuna a Caravaggio.
I chiaroscuri, il soggetto in piena luce e tutto il resto nella penombra, il realismo quasi fotografico delle figure danno ai suoi una forza che non lascia indifferente l'osservatore.

Dal 26 novembre al prossimo 8 gennaio due fra i suoi quadri più straordinari saranno in mostra a Milano, a Palazzo Marino.
Si tratta della bellissima "Adorazione dei Pastori" e del "San Giuseppe Falegname". Chi abita a Milano - o chi vi si reca - non dovrebbe perdere quest'occasione per vedere due delle più belle opere del barocco francese.
L'ingresso è gratuito.

"Adorazione dei Pastori"




"San Giuseppe Falegname"



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