«Canto sesto, nel quale mostra del terzo cerchio de l'inferno e tratta del punimento del vizio de la gola, e massimamente in persona d'un fiorentino chiamato Ciacco; in confusione di tutt'i buffoni tratta del dimonio Cerbero e narra in forma di predicere più cose a divenire a la città di Fiorenza.»
Nel sesto Canto dell'Inferno incontriamo le anime di chi indugiò nella "dannosa colpa della gola", tormentate da una perenne pioggia e da Cerbero, figura mitologica di cane con tre teste e il corpo ricoperto di serpi velenose anzichè di pelo.
Non ho mai capito fino in fondo cosa ci sia di tanto peccaminoso nell'essere golosi, tutto sommato fra i vizi capitali questo mi pare il meno grave... ma probabilmente agl'inizi dell'era cristiana il concetto di gola era assai diverso da quello che abbiamo nel ventunesimo secolo.
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