Trovare aggettivi per definire la grandezza di Vittorio Gassman è talmente arduo che nemmeno ci provo: perderei tempo.
Più che il Vittorio Gassman attore di cinema - che pure ci ha lasciato pellicole memorabili - io preferisco il Vittorio Gassman attore di teatro, il fine dicitor di poesie e di monologhi, anche se devo ammettere che per i miei gusti ogni tanto eccedeva un po' con il "birignao" e con l'impostazione della voce.
D'altra parte non si parla di un artista qualunque ma si parla del grande attore formatosi negli anni '40 insieme ai più grandi artisti del teatro italiano del dopoguerra all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, il ché spiega tutto.
Per onestà va anche detto che Gassmann stesso si rendeva perfettamente conto della cosa e senza prendersi troppo sul serio ci scherzava pure su, come vedremo prossimamente.
In questa prima puntata, il Gassman fine dicitor di poesie recita "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" di Cesare Pavese, "L'infinito" di Leopardi e "A Silvia", essa pure di Leopardi.
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